giovedì, Aprile 18, 2024
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Napoli, al Molo Beverello riemerge l’acqua «zuffregna»

Al Molo Beverello dopo secoli riemerge il fiume che trasporta acqua «zuffregna». La scoperta durante i lavori per la nuova stazione marittima.

Napoli non finisce mai di stupire, specialmente se si parla di reperti archeologici. Già perché pochi giorni fa, nel corso dei lavori per la costruzione della nuova stazione marittima, nei pressi di piazza Municipio, è tornato in superficie, dopo cinque secoli, l’antico fiume Beverellum. Non a caso, l’area nella quale è avvenuta la scoperta è proprio quella del Molo Beverello, il cui nome deriva dalla presenza dell’originario corso d’acqua.

Ad annunciare la notizia, Antonio Pariante del Comitato di Portosalvo che, con un post pubblicato su Facebook, ha sottolineato la ricchezza delle sorgenti napoletane e la fama internazionale del Beverellum in quanto fonte di un’acqua molto particolare, tipica di Napoli.

«Con i lavori del nuovo terminal portuale riemerge, forse per l’ultima volta, l’antico Beverellum dell’acqua zuffregna che secoli fa rappresentava una delle più belle e famose peculiarità della nostra città, l’acqua speciale. La ricchezza delle sorgenti napoletane, come molti sanno, era riconosciuta in tutto il mondo ed in epoca vicereale era particolarmente richiesta dai sovrani di Spagna che, apprezzandone la grande qualità organolettica, mandavano le loro navi cisterna a farne continue scorte».

Dunque, una scoperta davvero significativa, quella del Beverellum, che con sé porta alla luce le tracce di un passato che si pensava completamente sepolto. Tuttavia, non possiamo non interrogarci anche sulla natura e sul contesto di questa scoperta archeologica. A riflettere sull’argomento è lo stesso Pariante, che continua così il suo post:

«Oggi la capitale delle “preziose sorgenti” è scomparsa e tutto questo non esiste più ma quest’acqua rinnegata, come dice un eretico studioso, continua a scorrere sotto al molo assieme a quei dubbi progetti urbanistici che, attraverso gli interventi nel sottosuolo, ne hanno pericolosamente deviato il percorso e nascosto l’esistenza…»

Il fiume Beverellum

Il fiume Beverellum, dunque, è stato davvero una punta di diamante per la città di Napoli, famoso in tutto il mondo grazie all’acqua «zuffregna» – che portava in città. Il suo nome deriverebbe proprio da “biberellum”, ad indicare il luogo in cui, appunto, ci si abbeverava con quest’acqua sulfurea, dal sapore acidulo, vulcanico.

Ma l’antico fiume Beverellum non era l’unica fonte di acqua zuffregna. A Napoli vi erano altre sorgenti dalle quali sgorgava quest’acqua sulfurea. Memorie storiche parlano di una prima fonte in via Chiatamone, la fonte di Santa Lucia, adesso località famosa per alberghi stellati e attività di ristorazione. Una seconda, invece, si sarebbe trovata presso le fontanelle dei ‘cavalli di bronzo’. Per conoscere i segreti della famosissima Acqua Zuffregna, clicca qui.

Le scoperte del Molo Beverello

Ma quella di qualche giorno fa non è l’unica sorpresa che il Molo Beverello ci ha riservato. Lo scorso mese di ottobre, infatti, l’Autorità Portuale di Napoli ha reso noto di aver ritrovato una parte di un antico molo risalente al periodo borbonico. Il molo tornato alla luce, della lunghezza di circa 50 metri, è stato rinvenuto proprio durante i lavori di demolizione della vecchia stazione marittima del Molo Beverello.

«Il molo ritrovato al Beverello – ha spiegato Stefano Iavarone, archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli – è di progetto borbonico ma è stato costruito dopo l’Unità d’Italia, per assecondare la minore necessità militare e una maggiore domanda commerciale».

Come ha ulteriormente illustrato Iavarone, verso la metà del diciannovesimo secolo, quest’area del Beverello era ancora principalmente mare, poiché l’attuale molo risale solo all’inizio del secolo scorso. Il molo ritrovato, invece, sembra essere stato realizzato a metà ‘800 per aumentare le dimensioni degli spazi portuali e incrementarne la portata. L’area del molo si colloca proprio davanti al Maschio Angioino, dove sembra che ci fosse una piccola spiaggia.

Insomma, sicuramente la zona del Molo Beverello è testimone di un passato che ha l’aria di nascondere ancora tanti ‘segreti’. Ricordiamo, per esempio, che gli scavi per la costruzione della Linea 1 della metropolitana in piazza Municipio avevano già portato alla luce antiche navi risalenti al tempo dei romani.

Chissà se tutti questi ritrovamenti archeologici in futuro non possano essere integrati nel tessuto urbano della città, in veri e propri percorsi che permetterebbero agli abitanti e ai turisti di ristabilire un contatto diretto con il passato di Napoli, e di godere delle preziose testimonianze storiche di cui la città è così piena.

Foto di copertina: Fiume Beverellum riemerso presso il Molo Beverello. Autore e fonte della foto: Antonio Pariante, pagina facebook.

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