giovedì, Maggio 2, 2024
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Gran Bretagna, terzo lockdown per contenere variante virus

Il Primo Ministro inglese Johnson ieri ha annunciato un nuovo lockdown in televisione e la sua analoga scozzese, Nicola Sturgeon, ha deciso di fare lo stesso. Così il Regno Unito si avvia al suo terzo lockdown, per far fronte alla dilagazione della variante inglese del Coronavirus.

Sembra lontano il tempo in cui il premier inglese Boris Johnson era restio a parlare di misure di contenimento per la Gran Bretagna, auspicando una veloce immunità di gregge per il Paese. A quasi un anno dall’arrivo ufficiale del virus in Europa, invece, l’Inghilterra si trova costretta a imporre misure di sicurezza più dure delle precedenti per fronteggiare quello che sembra un incubo senza fine. La nuova variante del virus, infatti, proprio in Gran Bretagna sta causando una mai vista prima impennata di casi che rischia di far collassare il sistema sanitario. La variante inglese del virus, infatti, più contagiosa dal 50 al 70% rispetto a quella normale, ha fatto registrare ieri il numero più alto di contagi per il Paese: ben 58mila contagi in 24 ore.

Nuovo lockdown: chiuse scuole e attività

Boris Johnson ha, quindi, annunciato una nuova chiusura che, questa volta, non riguarderà solo attività non essenziali ma anche le scuole primarie e secondarie, oltre ad una limitazione degli spostamenti. Le nuove disposizioni, approvate sia dal partito di Johnson che dall’opposizione laburista, diventeranno legge nella giornata di domani, mercoledì 6 gennaio.

Intanto, un altro Pese della Gran Bretagna è, per una volta, sulla stessa lunghezza d’onda dell’Inghilterra. Anche la premier scozzese Sturgeon ha annunciato un provvedimento analogo a quello inglese, con una chiusura che, dichiara, potrebbe durare “dalle 3 alle 4 settimane“.

In attesa del vaccino

Le disposizioni dei primi ministri inglese e scozzese dovrebbero durare, in linea di massima, fino ad inizio febbraio, quando il Paese potrà contare su una vaccinazione avanzata delle categorie a rischio. Johnson, in particolare, punta ad un’accelerazione della vaccinazione con l’entrata in gioco del vaccino AstraZeneca. Si tratta di circa 100 milioni di dosi, da aggiungere alle 40 milioni di dosi del vaccino Pfizer già a disposizione.

“Siamo alla fase finale della battaglia con ogni dose di vaccino iniettata” afferma Johnson, e forse proprio da questo dipende la sua scelta di voler, di nuovo, chiudere tutto.

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