giovedì, Maggio 2, 2024
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Solstizio d’estate a Pompei: “Sogno di una notte di inizio estate”

Solstizio d’estate tra archeologia e astronomia: l’appuntamento è il 21 giugno a partire dalle 4:45 presso gli scavi archeologici di Pompei.

L’alba di un nuovo giorno è sempre un momento magico e affascinante. Lo è ancora di più se quel giorno è il solstizio d’estate. “Sogno di una notte di inizio estate” è l’iniziativa ideata dal Parco Archeologico di Pompei per godersi al meglio uno dei momenti più simbolici dell’anno: il solstizio d’estate. Celebrato da millenni in diverse culture nel mondo, il solstizio è custode di innumerevoli misteri che coinvolgono, per esempio, i monoliti di Stonehenge, le piramidi, la Sfinge. E anche Pompei.

In termini puramente astronomici, sappiamo che il solstizio d’estate avviene in relazione all’inclinazione della Terra sul proprio asse e all’orbita che questa percorre intorno al sole. In particolare, il sole traccia la sua orbita più lunga e raggiunge l’apice, la posizione più elevata a Nord, con il culmine della luce diurna. Il sole, dunque, ‘sosta’ nella sua massima vetta, prima di cominciare a ‘calare’ nuovamente verso Sud. Si tratta del momento che, quindi, segna l’inizio dell’estate astronomica per l’emisfero settentrionale e dell’inverno per quello australe.

“Sogno di una notte di inizio estate”

Quest’anno il sole apparirà più alto nel cielo il 21 giugno e, in occasione di questo giorno, il Parco Archeologico di Pompei ha promosso un’interessante iniziativa per la quale sarà possibile “osservare il sorgere del sole tra archeologia e astronomia nel segno della conoscenza”.

Sarà possibile prenotare un ingresso straordinario agli scavi, che avverrà da Porta Marina superiore a partire dalle 4:45 del 21 giugno. I partecipanti potranno ammirare il sorgere del sole in asse lungo via delle Terme. Come si legge nella brochure dell’evento, “[i] raggi solari, entrando parallelamente a quelli viari, inonderanno le strade (via delle Terme, via di Nola e via dell’Abbondanza), nell’attimo dell’alba di luce, riflettendosi sulle architetture e sui basalti stradali.” Insomma, un momento davvero da non perdere.

L’evento inizierà alle 5:50 e, insieme ai visitatori, saranno presenti professori e specialisti dell’Università della Campania per fornire tutte le informazioni scientifiche, e saranno disponibili anche brochure esplicative. L’uscita avverrà, poi, da Piazza Esedra.

Oltre all’alba, nelle sere del 21 e 22 giugno, intorno alle 20, il tramonto sarà visibile in asse con il tempio dorico del Foro Triangolare.

L’iniziativa del Parco è realizzata in collaborazione con Scabec della Regione Campania ed è inclusa nel cartellone di eventi “Campania by night” per l’estate 2021.

Rispetto delle norme di sicurezza

All’arrivo, tutti i visitatori saranno sottoposti alla misurazione della temperatura mediante termoscanner. La visita avverrà nel pieno rispetto delle misure di distanziamento previste dalle disposizioni sanitarie.

Per partecipare all’evento

Per partecipare all’evento sarà obbligatoria la prenotazione, da effettuare su TicketOne oppure presso la biglietteria del sito, da venerdì a domenica secondo gli orari dello sportello (9-17:30).

L’accesso è consentito ad un massimo di 99 persone. Il costo è di 20€, mentre il biglietto ridotto, disponibile per i giovani tra i 18 e i 25 anni e per i possessori di ArteCard, è di 10€. Alla prevendita online si applica un costo aggiuntivo di 1,50€. L’evento è gratuito per i minori di 18 anni.

Il solstizio d’estate e la città

Come già ipotizzato alla fine del diciannovesimo secolo, l’impianto urbanistico della città potrebbe derivare proprio dal movimento del sole e dalla sua posizione durante il solstizio. Una caratteristica scientifica e culturale, questa, che, come specificato nel comunicato, si riscontra in altri siti archeologici della pianura campana. Questo fa molto riflettere sulla natura sacra della fondazione e della nascita di una città come Pompei.

Come accade in altre città di fondazione greca, etrusca e romana, l’irraggiamento del sole era considerato un elemento fondante nella pianificazione urbana, per armonizzare l’orientamento con la direzione dei venti, con la morfologia del territorio e il deflusso delle acque.”

Esiste, quindi, anche uno stretto legame tra eventi astronomici e convivenza armoniosa dell’uomo con l’ambiente. Come si legge nella presentazione dell’evento:

“[i]l ciclo delle stagioni è un orologio primordiale per la scansione dei ritmi dell’agricoltura, dell’allevamento, della pesca, delle guerre, sin dai tempi più remoti e permette una naturale integrazione tra uomo e ambiente. Il paesaggio celeste è dunque intrinsecamente legato alla città: esso non è solo una epifania lontana, ma ne permea e costruisce lo spazio.

Non sorprende, quindi, sapere che la relazione tra l’impianto urbanistico e il movimento del sole è attualmente oggetto di un progetto di ricerca condotto da un gruppo di studiosi e dottorandi del laboratorio Capys dell’Università della Campania.

Per saperne di più, consulta la brochure dell’evento disponibile qui.

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