domenica, Maggio 5, 2024
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Sant’Antimo: continui guasti all’ascensore, disabile prigioniero in casa comunale e l’assistenza risponde senza professionalità

A Sant’Antimo una madre con un figlio diversamente abile, abitano in un alloggio popolare in una struttura confiscata alla camorra. Si tratta del condomino “Picasso”. Per loro, però, più che un’abitazione si tratta di una prigione.

Intatti i continui guasti all’ascensore impediscono al ragazzo, costretto su una sedia a rotelle, di uscire di casa in casa abitando al terzo piano. In un messaggio vocale intercorso tra il tecnico ascensorista e l’amministratore si sente come il primo dica che la riparazione dell’ascensore non ha la priorità: “Li abbiamo abituati male, ora devono aspettare”.

Mio figlio ha dovuto saltare la fisioterapia e non è certo la prima volta. Con quale coraggio, sapendo che ho un ragazzo disabile, parlano in questo modo così sprezzante? ”-ha spiegato la donna che si è rivolta al deputato dell’alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli.

Ci occupammo di questa famiglia già più di due anni fa. In quell’occasione gli fu assegnato un alloggio al primo piano di uno stabile però privo di ascensore, cosa che rendeva impossibile il loro trasferimento li. Chiedemmo un’altra soluzione che arrivò immediatamente. Ora chiediamo innanzitutto rispetto e che gli interventi di manutenzione e di emergenza vengano eseguiti con regolarità. Avere servizi essenziali che consentano gli spostamenti è un diritto sacrosanto di queste persone e chi ne è responsabile, invece di lamentarsi, dovrebbe compiere il proprio dovere”– le parole di Borrelli.

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