giovedì, Maggio 2, 2024
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Al Teatro Augusteo a suon di risate con “Che disastro di commedia” di Mark Bell

Recensione dello spettacolo “Che disastro di commedia!”, rappresentazione firmata Henry Lewis con la regia di Mark Bell che apre la La stagione 2019-2020 del Teatro Augusteo di Napoli.

Tutto ciò che può andar storto, e per fortuna

In originale “The Play That Goes Wrong” una commedia firmata Henry Lewis  con la regia di Mark Bell.  Lo spettacolo debuttò a Londra nel 2012 e riscosse un estremo successo, tanto che da allora è stato tradotto in oltre venti lingue ed ha dato persino vita ad una sorta di franchise.

Con la regia di Mark Bell, la rappresentazione racconta di una compagnia di attori dilettanti che prova a mettere in scena un giallo ambientato nei ruggenti anni ’20, ma la sorte non è dalla loro parte: la compagnia, già funestata in precedenza da numerosi problemi, assenze e desolanti fallimenti, adesso è costretta a fronteggiare in modo rocambolesco una serie di imprevisti assurdi e al limite del possibile.

Tra la scenografia che cade a pezzi, oggetti che prendono fuoco, attori messi fuori combattimento da porte sbattute, acqua ragia e incidenti che corrono sul filo della follia, il giallo si trasforma in commedia; tutto ciò che può andar storto lo faràper fortuna e godimento del pubblico che non potrà fare a meno di ridere.

Prima di andare in scena (o forse no)

Quando il teatro apre i suoi battenti e permette agli spettatori di sedersi al loro posto, lo spettacolo inizia ancor prima di andare in scena.

Infatti, dopo che il pubblico avrà preso posto, tra le poltrone e poltroncine cominceranno ad aggirarsi degli strani individui, interagendo con coloro che son seduti chiedendo delle cose come: “Avete visto questo cane? Somiglia a quello che è rappresentato nel quadro lì, sul palco… no? Siete sicuri? Guardi che lo stiamo cercando per davvero!” oppure “Qualcuno ha visto il mio cd dei DuranDuran? Se lo trovate siete pregati di portarmelo alla fine dello spettacolo, grazie!”.

Mentre ciò accade, altre persone, probabilmente coloro che nella finzione dovrebbero lavorare dietro le quinte, provano a sistemare la scenografia che già non sta in piedi: in una serie di sketch già spassosi, martellano, incollano, usano persino dello scotch per arrangiarsi e far andare avanti lo spettacolo – che neanche è cominciato e già arranca. 

La commedia e i suoi disastri iniziano ancor prima che si apra il sipario, ed il pubblico, sin da subito, è coinvolto e comincia a divertirsi e sorridere.

Delitto a Villa Haversham

Quando si aprono le quinte, il giallo che dovrebbe essere rappresentato ci viene presentato con il nome di “Delitto a Villa Haversham“, dove un giovane viene assassinato nella sua villa pochi giorni prima del suo matrimonio. Viene presentata anche la sgangherata compagnia che calcherà il palcoscenico, la compagnia di Sant’Eufrasio Piedimonte, e la sua terribile storia.

Dopo questa breve introduzione, lo spettacolo vero e proprio inizia in un crescendo di cose che non funzionano (facendo funzionare però davvero così bene la commedia) – gli audio sono spesso sbagliati e mal-sincronizzati, la scenografia si sgretola ad ogni scena, gli attori sono costretti a sostituirsi continuamente gli uni con gli altri mentre si dimenticano le battute e bevono acqua ragia al posto di un liquore di scena.

Non ci sono equivoci, tutto è lampante ed evidente ed è proprio questo a far ridere la sala, conquistata da quest’umorismo un po’ british. Le reazioni sconcertate, sbagliate, fuori di senso e di senno degli attori fanno ridere così tanto il pubblico che, dopo due atti e 120 minuti di spettacolo, si rischia di avere il viso dolorante per le troppe risate. 

Un disastro davvero eccezionale

Si tratta di un disastro davvero eccezionale. Un plauso va agli attori per la loro performance eccellente – perché sbagliare di proposito e con una tale precisione è davvero difficile e complicato, ma loro ci riescono egregiamente.

Nota particolarmente positiva la scenografia, che nel suo cadere a pezzi in maniera così controllata fornisce pretesti e sostegno a tutta la narrazione – persino a qualche acrobazia ed ad un numero di magia. 

Questa brillante e spassosa commedia in due atti lascia a bocca aperta, fa ridere e sorprendere: è un piacere guardarla, al punto che si spera che finisca il più tardi possibile; tuttavia, nonostante le sue due ore di lunghezza, si concluderà sempre troppo presto. 

Quando vedere lo spettacolo

Sarà possibile vedere “Che disastro di commedia!” al Teatro Augusteo fino al 3 Novembre. Lo spettacolo è consigliatissimo a tutti, ma in special modo a coloro che desiderano ridere tanto e di gusto, a coloro che apprezzano un certo humor britannico e, in generale, a chi ama il buon teatro.

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