venerdì, Maggio 3, 2024
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Incurabili: stanziati i fondi per la rinascita del Complesso

Nel convegno tenutosi al MANN, gli esperti hanno presentato il piano per la riqualificazione del Complesso degli Incurabili.

Dopo circa sette mesi dai crolli e dal conseguente sgombero dell’area, in cui vennero allontanate 70 famiglie, è stato presentato il piano per la riqualificazione del Complesso degli Incurabili. Il convegno tenutosi al MANN ha ripercorso la storia del complesso ma, soprattutto, ha dettato le linee metodologiche per gli interventi programmati. Il direttore ASL Napoli 1 Ciro Verdoliva ha riunito una commissione di esperti che ha studiato le criticità della struttura e ha progettato gli interventi.

Gli esperti si sono ritrovati per fare il punto della situazione. Antonio De Simone ha illustrato gli studi archeologici dell’area. Gianluca Minin ha esposto le indagini geologiche del sito. Edoardo Cosenza e Andrea Prota hanno dato gli indirizzi legati al risanamento statico conservativo. Di Renata Picone i metodi da adottare per il restauro. “Voragini sottostanti, lesioni da schiacciamento, dissesti di archi e volte, deformazione dei solai lignei, danneggiamento di architravi, ci misero dinanzi ad uno scenario simile a quello del terremoto dell’Aquila. Adesso la sfida – spiegano Prota e Cosenza – consiste nel rispettare la storia degli Incurabili ma giungendo a garantirne la sicurezza”.

I lavori sono finanziati dalla Regione, che ha stanziato 100 milioni per la messa in sicurezza della struttura ospedaliera del patrimonio di interesse culturale. “Il bando è pronto – afferma Verdoliva – e a novembre verrà pubblicato. Di qui a sei mesi avremo il vincitore della gara e saranno avviati i lavori che in quattro anni restituiranno alla città i primi lotti del cantiere”. Verdoliva assicura: “Saremo sentinelle di legalità e trasparenza, l’opera e i lavori non dovranno avere alcuna macchia”. Il direttore sottolinea che saranno recuperate e restituite alle famiglie le unità abitative, ma gli stanno a cuore soprattutto i 12.900 metri quadrati destinati ad accogliere i pazienti, “perché strutture pubbliche del genere, a Napoli, non ce ne sono”.

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