mercoledì, Novembre 13, 2024
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Massimo Giletti sotto scorta dopo le minacce del boss Graviano

Massimo Giletti è finito sotto scorta dopo le minacce del boss Graviano dal carcere. Il provvedimento a tutela del giornalista è stato attuato dalla Prefettura di Roma.

Da un paio di settimane Massimo Giletti vive sotto scorta. Il provvedimento a tutela del conduttore di La7 è stato attuato dalla Prefettura di Roma ed è scattato in seguito alle minacce rivolte a Giletti da Filippo Graviano dal carcere. Il boss mafioso, condannato per le stragi del ’92-’93, è stato intercettato dal Gom (Gruppo operativo mobile) in un colloquio con lo ‘ndranghetista Maurizio Barillari nel carcere de L’Aquila. Durante questo incontro, il boss ha rivolto minacce e se l’è presa non solo con Giletti, ma anche con Nino Di Matteo, consigliere del Csm.

Le motivazioni

Le minacce sono nate in seguito alla posizione di condanna di Giletti rispetto all’uscita dal carcere di 300 detenuti mafiosi durante l’emergenza coronavirus (clicca qui per la vicenda). A scatenare l’ira del boss sarebbe stata, in particolare, la puntata di Non è l’Arena andata in onda lo scorso 10 maggio. In quella occasione, Giletti lesse i nomi dei detenuti che avevano beneficiato della detenzione domiciliare. In tal modo, ha attirato su di sé la rabbia di Graviano.

Le minacce verso Giletti erano state rese note da Lirio Abbate, vicedirettore de L’Espresso, che le aveva riportate nel suo libro “U siccu”, su Matteo Messina Denaro. Tuttavia, in un primo momento il conduttore di La7 non era a conoscenza delle minacce. Lo stesso Giletti, infatti, ha dichiarato di aver appreso i dettagli della vicenda direttamente dalle pagine di Repubblica soltanto lo scorso luglio.

«Le istituzioni lo sapevano da maggio ma non sono stato avvertito», aveva commentato al tempo Giletti. «Apprezzo la telefonata di Bonafede, certo, ma il mio rammarico è che l’ho appreso oggi da un giornale e francamente non è il massimo, vista la delicatezza della questione», riporta l’articolo di Repubblica.

Le reazioni

La notizia della scorta, confermata poi dal conduttore di La7, è stata lanciata dal sito Antimafia Duemila ed è subito rimbalzata in rete. «Sono molto dispiaciuto e non posso dire molto», ha commentato Giletti al Corriere della Sera. «È obbligatorio, non posso sottrarmi», ha continuato il giornalista.

«Massimo Giletti sotto scorta è un pessimo segnale», ha commentato Andrea Salerno, direttore di La7, su Twitter. «Continuare ad andare in onda con il proprio lavoro è la migliore risposta», ha concluso.

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