venerdì, Aprile 26, 2024
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Napoli falcidiato dagli infortuni: sfortuna o cattiva gestione?

Con l’infortunio di Petagna, l’ultimo in ordine cronologico, il Napoli sale a quota 9 attuali indisponibili, 5 dei quali muscolari, un vero e proprio record.

Ma c’è da chiedersi se questa serie infinita di infortuni sia frutto soltanto della malasorte o anche di una cattiva gestione da parte dello staff tecnico e della società?

Non c’è dubbio che la dea bendata, sin da inizio stagione, abbia completamente voltato le spalle alla formazione azzurra privandola, tra gli altri, dei due attaccanti principe, Mertens ed Osimhen, per numerose settimane, con il Belga ancora out per un problema alla caviglia.

Tuttavia, ridurre tutto alla sfortuna appare essere decisamente riduttivo. A nostro avviso, infatti, le ragioni di così tanti infortuni sono da suddividere ad una serie di concause, così sintetizzabili:

1) Calendario fittissimo

E’ sotto gli occhi di tutti che da quando il calcio ha ripreso la sua corsa, dopo lo stop forzato causa lockdown, il calendario e gli impegni per le squadre si siano notevolmente ampliati.

Difatti, è dal mese di giugno che quasi tutte le squadre, specie per chi è impegnato nelle coppe europee, siano costrette a disputare un match ogni tre giorni comportando per gli atleti un dispendio fisico e mentale non indifferente.

Non bastano, evidentemente, i 5 cambi a prevenire problematiche fisiche quando il calendario è così fitto. Basti pensare che solo gli azzurri tra gennaio e febbraio disputeranno ben 17 partite in appena 56 giorni, una situazione, a memoria d’uomo, senza precedenti.

2) Modo di giocare estremamente dispendioso

Non è un mistero che il calcio proposto da Rino Gattuso sia estremamente dispendioso per alcuni  dei suoi uomini, come Lozano o Insigne, prevedendo per costoro un gioco a tutta fascia con uno spreco di energie psicofisiche notevoli.

Non è un caso, infatti, che entrambi, ad inizio stagione il capitano ed ora il messicano, sia stati vittime di infortuni muscolari a causa dell’eccessivo dispendio di energie.

3) Cattiva gestione del turnover

Una delle qualità che, sin da inizio stagione, è stata riconosciuta al Napoli è senza dubbio quella della profondità della rosa.

Ebbene, se in alcuni reparti Gattuso ha sfruttato bene l’abbondanza in altri, non solo per problemi fisici o problemi legati al covid, un pò meno.

Esempio lampante è il kosovaro Rrahmani che fino al mese di gennaio non è stato difatti mai impiegato, per poi trovarsi d’improvviso catapultato, a causa delle numerose assenze nel reparto arretrato, ad un minutaggio elevato.

Non sarebbe stato forse più opportuno inserirlo in maniera graduale, magari alternandolo con Manolas che sappiamo essere un habitué degli infortuni?

Stesso identico discorso vale per Lobotka, sino ad ora quasi mai utilizzato, e che con ogni probabilità dovrà trovarsi a giocare costantemente nelle prossime gare senza aver sufficienti minuti nelle gambe.

4)Mancata coordinazione in sede di mercato

Non è un mistero che da qualche settimana a questa parte tra allenatore, presidente e dirigenza non scorra buon sangue riverberandosi tutto ciò, inevitabilmente, sugli aspetti legati al campo.

Non sarebbe stato forse il caso di insitutire una tavola rotonda tra le parti una volta tramontata l’ipotesi allontanamento per Giuntoli o Gattuso?

Anzichè sprecare numerose energie in pettegolezzi, constatato che si sarebbe andati avanti così sino a giugno, non era meglio trovare un coordinamento tra le parti? Non era più opportuno capire quali erano le necessità in sede di mercato, anche in prestito, per questa squadra?

Dal momento che tutti sapevano del calendario così ricco e dei possibili problemi fisici ai quali gli atleti potevano andare incontro perchè Malcuit, Llorente o il rientrante Ounas sono stati regalati così a cuor leggero?

Sia chiaro, non che il Napoli si sia privato di top player ma certamente di calciatori che avrebbero potuto far rifiatare qualche titolare negli ultimi minuti di gara evitando di portare alcuni elementi della rosa allo stremo delle forze.

5) Emergenza Covid

Ultimo, ma non per ordine di importanza, è senza dubbio questo maledetto problema che afflige il pianeta da oltre un anno.

La stagione calcistica, così come la vita di ognuno di noi, non è più la stessa. Per un allenatore è diventato ormai impossibile preparare una partita al meglio potendosi trovare , come ammesso dallo stesso Gattuso, con una formazione decimata dalla sera alla mattina a causa di qualche positività.

È evidente che questo costringe gli addetti ai lavori a dover lavorare in condizioni difficilissime.

In conclusione, vuoi per sfortuna vuoi per cause imputabili alle parti, il Napoli sarà costretto ad un vero tour de force, con gli uomini contati, già a partire dalla gara con il Granada in cui mister Gattuso potrà contare su appena 13 calciatori, primavera esclusi.

L’auspicio è che, almeno in questo periodo, la dea bendata torni ad assistere il Napoli.

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